Perché sto scrivendo? Non riesco a trovare una risposta.
Forse per lenire un po ancora quel dolore che a volte mi attanaglia
e che non mi fa respirare. Sono stupida, lo so; mio figlio sta bene
e non ha alcun problema, ma una parte di me non ha ancora razionalizzato
quello che è successo. Sono Sandra, la mamma di Tommaso, nato
prematuro per gestosi alla 32° settimana il 29 giugno 2002, peso
Kg. 1.650 cm 40.
Che qualcosa non stesse andando proprio benissimo lavevamo intuito
dal ginecologo che mi voleva vedere una volta alla settimana ed ipotizzava
un iposviluppo del feto
Subito alla prima ecografia, lecografista
mi aveva avvertita che avevo un notch ad una delle arterie
uterine e che avrei dovuto tenerla sotto controllo, ma mi aveva anche
tranquillizzata dicendomi che generalmente questo problema si risolveva
da solo. Poi, nelle ecografie successive (il mio super ginecologo me
ne faceva una ad ogni visita) andava evidenziandosi anche un non perfetto
funzionamento della arteria ombelicale e a quel punto venivo messa a
riposo (cosa che onestamente ho un po sottovalutato, da qui il
mio senso di colpa).
La mattina del 29 giugno mi alzo alle 7 con un dolore lancinante allo
stomaco e penso: ho fame! Mangio qualcosa, ma il dolore anziché
passare si acuisce. Sveglio mio marito e decidiamo di chiamare subito
il ginecologo e di andare al pronto soccorso, ma il ginecologo non risponde
e noi abitiamo a circa 30 chilometri dallospedale dove avrei dovuto
partorire e trovare il mio ginecologo, col quale peraltro avevo una
visita programmata lo stesso giorno. Guardo mio marito e gli dico: guarda
che io a Milano non ci arrivo: andiamo a Treviglio (che dista
solo 10 chilometri). Partiamo con la certezza mia che mi avrebbero detto
di stare un po a riposo
.ma arrivati in ostetricia, mi vedono
subito 3 medici (erano le 7.30) e dalla misurazione della pressione
(180/130) capiscono immediatamente che qualcosa non va. Mi tranquilllizzano
e mi danno subito le gocce per la pressione che però, al posto
di scendere, schizza alle stelle. Via una bella iniezione di celestone!
Poi il medico mi guarda e sorridendomi mi dice di stare tranquilla,
che però è necessario praticare subito un taglio cesareo
perché il bimbo adesso sta bene, ma che sono io a non stare più
bene. Senza battere ciglio, gli dico che è OK, con una tranquillità
che adesso mi terrorizza.
Tommaso nasce alle 9 del mattino e pesa 1650. Lo portano subito in TIN
ma alla nascita ha un Apgar di 9 e dopo 5 di 10, quindi è
un puffo ma sta benissimo!
Mi riportano in camera post operatoria e lì inizia il pellegrinaggio
dei medici perché nel frattempo sono diventata super itterica
e la pressione è una trottola! Decidono il mio trasferimento
in rianimazione, ma lintervento di mia sorella (medico) mi salva
almeno da questo. Nel frattempo mio marito ha visto di sfuggita Tommaso
(nome deciso su due piedi perché era sempre stato Riccardo!)
e dice che è stupendo. Riesco a vedere il mio bimbo solo la mattina
dopo
vederlo nellincubatrice, tutto monitorato (fortunatamente
niente ossigeno né tubicini vari solo il catetere ombelicale)
mi fa stare male. Non so quanto tempo ho passato piangendo e accarezzandolo
Solo due giorni dopo la sua nascita. linfermiera (una più
splendida dellaltra!!!!!) apre lincubatrice e mi dà
Tommaso da tenere in braccio qualche minuto
Le lacrime allora
scorrono a fiumi anche perché mio marito non è ancora
arrivato e sono lì da sola, con il mio chilo di farina in braccio
e piango come una fontana
Ma lui sta bene, è sempre stato
bene, grazie a Dio.
Dimagrisce fino a scendere a 1480 ma poi è una risalita continua,
5 gg oggi, 20 un altro giorno e il 22 luglio lo portiamo a casa con
noi: pesa 2120 ed è lungo 42 cm!!!!!!!!!!!!
Adesso Tommaso ha 17 mesi: pesa 9.070 ed è alto 76 cm. E
sempre un po un puffo ma la neuropsichiatra che lo segue dice
che è perfetto.
Cammina, corre, dice qualche parola ed è sempre sorridente con
i suoi 8 dentini. E un diavoletto iperattivo: siamo già
finiti al pronto soccorso per ingestione accidentale di un pezzetto
di detersivo di lavastoviglie!!!!!!!! Senza alcuna conseguenza, fortunatamente.
Mi sento fortunata ad avere avuto Tommaso e sapere che sta bene e che
è vispo ed intelligente.
Qualche settimana fa Tommaso ha iniziato lasilo nido: mi è
venuto un nodo alla gola a pensare quanto tempo (poco, tanto?) è
passato dalla sua nascita.
Per me non è stato facile. Avremmo avuto bisogno di tanto sostegno
psicologico che né io né mio marito abbiamo però
avuto. Nella sfortuna di avere un bimbo prematuro, siamo stati fortunati
come genitori perché Tommaso è sempre stato bene e perché
è una gioia godere di ogni sua conquista, di ogni sua nuova mezza
parola.
Non è stato certamente il parto che sognavo, non ho tenuto in
braccio mio figlio, non lho neppure allattato, ma è stata
unesperienza forte e sicuramente indimenticabile..
Un abbraccio a tutti voi genitori speciali e soprattutto un abbraccio
ai vostri cuccioli
Sandra, Stefano e Tommaso
pubblicato
il 28 novembre 2003