Il 15 novembre 2005 io e mia moglie scopriamo che l’esserino 
          che da cinque mesi “ci” cresce in grembo è una bimba: questo 
          è l’esito della Eco morfologica….”tutto bene, nessuna malformazione… 
          sarà alta, è ai limiti massimi per la sua età” 
          ci dice lo specialista.
         Felici, cominciamo a fantasticare e diamo la notizia 
          ai nonni…ma prima di tornare a casa, ci resta da passare in ospedale, 
          per una visita di controllo dalla nostra ginecologa, in quanto mia moglie 
          da una decina di giorni accusa delle contrazioni che non ci fanno stare 
          tranquillissimi….ma in questo momento il pensiero è tutto a come 
          sarà la bimba. Mia moglie sale in reparto, io intanto cerco parcheggio….squilla 
          il telefonino, è mia moglie: “Vai a casa e prendimi pigiama e 
          tutto il necessario, la dottoressa mi ricovera…”. Corro a casa, raccatto 
          l’indispensabile, e mi precipito in ospedale, dove trovo mia moglie 
          già sotto flebo di Vasosuprina; la visita ha evidenziato una 
          dilatazione del collodell’utero di circa un dito…e siamo solo a 23 settimane.
        La dottoressa è visibilmente preoccupata, ci 
          dice che la situazione è pericolosissima, un parto adesso sarebbe 
          un dramma, la bimba sarebbe ancora troppo immatura, con minime probabilità 
          di sopravvivenza ed altissimo rischio di gravi malformazioni. Bisogna 
          a tutti i costi arrivare almeno fino a Natale, 29 settimane di gestazione 
          ci aprirebbero uno spiraglio di speranza che tutto si risolva per il 
          meglio…quindi non ci resta che sperare e affidarci alla Vasosuprina, 
          che mia moglie, a rischio della propria salute (tachicardia, pressione 
          altissima) pretende sia infusa sempre a manetta…e quando le infermiere 
          non provvedono, ci pensa lei!
        Facendola breve, passano 5 settimane, il Natale è 
          alle porte, la situazione non è proprio ottimale (l’utero è 
          arrivato a 3 cm di dilatazione) però negli ultimi giorni sembra 
          essersi stabilizzata….ma il 19 dicembre mattina squilla il mio cellulare, 
          è mia moglie che in lacrime mi dice che il primario ha deciso 
          di eseguire un cesareo l’indomani, giusto alla scadenza delle 28 settimane. 
          E’ una doccia gelida, ormai speravamo di arrivare all’anno nuovo, ma 
          il primario di Ginecologia e quello di Neonatologia (“ci sono il 40-50% 
          di possibilità che la bimba ce la faccia, se nasce ora, di meno 
          se aspettiamo…”) sono concordi nel ritenere che i rischi sono altissimi, 
          che la situazione potrebbe repentinamente evolvere verso un parto spontaneo 
          senza l’assistenza immediata dei neonatologi, quindi la decisione è 
          una sola: procedere al parto.
        Alle 10.20 del 20 dicembre Francesca vede la luce, 
          la vedo passare davanti a me nell’incubatrice, diretta verso Terapia 
          intensiva Neonatale…è bellissima!!! Il primario di Ginecologia: 
          ”Tutto bene, ha pianto, respira spontaneamente, ha fatto pipì, 
          pesa 1.124 grammi.” 
        Corro in Utin, dove la stanno intubando, e dopo un’interminabile 
          mezz’ora, la vedo, circondata da fili, tubi, tubicini e monitor che 
          diventeranno familiari. Verso sera verrà estubata dalla trachea 
          e rimarrà solo la ventilazione ( ad aria) nel naso….tutto bene, 
          per ora, la paura di problemi respiratori è scongiurata. I primi 
          giorni passano senza grossi allarmi, se si eccettuano le crisi di Bradicardia 
          e desaturazione che ci fanno perdere anni di vita…ma secondo i medici 
          è tutto nella norma.
        Ma qualcosa è in agguato, e con l’anno nuovo 
          cominciano le prime avvisaglie di problemi intestinali: la bimba non 
          fa la cacca spontaneamente, ripetuti “nursing”(clisteri) nonostante 
          l’abbondante espulsione indotta di meconio, non sbloccano la situazione… 
          Francesca non digerisce, ed anche minime quantità di latte le 
          provocano gonfiori addominali che portano ad ipotizzare una NEC, sebbene 
          il primario sia scettico, cominciando a rivolgere il pensiero verso 
          problemi di natura genetica.
         
        Sotto i ferri
         
        Il 18 gennaio la situazione sembra precipitare: la 
          bimba è gonfia come un palloncino, le crisi di bradicardia peggiorano, 
          i polmoni sono schiacciati dall’intestino dilatato, prima di tornare 
          a casa veniamo avvicinati da uno dei medici di UTIN, il meno diplomatico 
          di tutti, il più crudo nell’esposizione dei fatti: ” La bimba 
          non può andare avanti così, stiamo facendo pressione sui 
          chirurghi ma non sono convinti di operarla…ma fra un po’ vengono a vederla 
          e DEVONO convincersi, con le buone o le cattive, ad operarla al più 
          presto”. Dato il preambolo, la telefonata del mattino successivo non 
          giunge inaspettata, dobbiamo recarci in ospedale per dare i consensi 
          all’intervento. Troviamo Francesca intubata, con ventilazione forzata 
          in trachea, i polmoni stanno cedendo….Il primario di Chirurgia pediatrica 
          ci fa cadere le braccia, parlando di rischi enormi per una bimba di 
          1,300 Kg, facendoci capire di esser stato tirato per i capelli dai neonatologi, 
          avvisandoci che “la vittoria è di tutti, ma le sconfitte sono 
          sempre orfane”.
        Ci convince definitivamente il giovane anestesista, 
          che dopo averci esposto i rischi altissimi dell’intervento, ci dice 
          che se fosse figlia sua la opererebbe, perché la situazione sta 
          evolvendo verso l’esito più temuto. Due ore e mezza di intervento, 
          la piccola guerriera non ha ceduto di fronte alle difficoltà….Esce 
          dalla sala operatoria con una ileostomia e tanti punti di domanda: non 
          era NEC, non c’erano malformazioni, c’era solo un voluminoso tappo di 
          meconio da esaminare, ed il dubbio che possa trattarsi di una disfunzione 
          del colon da chiarire mediante esami istologici. L’intestino è 
          interrotto, verrà ricanalizzato in seguito. In seguito scopriremo 
          che l’intervento è stato tentato come ultima disperata carta 
          in una partita che si credeva irrimediabilmente persa…o la va o la spacca, 
          insomma….è andata, per fortuna.
        Nei giorni seguenti la situazione sembra migliorare, 
          Francesca riprende ad alimentarsi gradualmente, senza problemi….ma ecco 
          un altro fantasma fare la sua comparsa: la Fibrosi Cistica….è 
          questa l’ipotesi più accreditata dal primario, per i problemi 
          intestinali….per avere certezze bisognerà attendere l’esito di 
          una ricerca genetica che si farà più avanti….nel frattempo 
          non dobbiamo aver fretta di sapere troppo (?????).
        
          In Intermedia !
         All’inizio di Febbraio il trasferimento in Terapia 
          Intermedia: Era ora!!!
          Euforia di breve durata…. dopo 24 ore si precipita di nuovo nella paura: 
          la bimba desatura, ha pulsazioni a 220/min, febbre….un consulto cardiologico 
          (tutti presenti i neonatologi, la cosa è seria…) evidenzia una 
          endocardite, un’infezione delle valvole cardiache….la cosa è 
          proprio seria, dovuta ai 40 giorni di permanenza del catetere per l’alimentazione 
          parenterale…il fato sembra accanirsi contro la nostra principessina….ma 
          lei è proprio una guerriera, e dopo sole 24 ora di trattamenti 
          antibiotici (5 diverse medicine!!!) reagisce con vigore, superando anche 
          questo ostacolo. Resta il colorito giallognolo, ma siamo fiduciosi che 
          anche l’ittero da colestasi passerà... .bazzeccole, pinzellacchere 
          per una tipa che ha saltato a piè pari ben altre insidie. Ormai 
          ha abbandonato l’incubatrice, costringendo praticamente le infermiere 
          a metterla in un lettino, mangia freneticamente, e in poche settimane 
          raggiunge i 2 kg. Le visite oculistiche mostrano retinopatia di II stadio 
          ad un occhio, ma in via di miglioramento.
         
        A casa !!!!!!
         
        Finalmente il 20 marzo 2006, esattamente e tre mesi 
          d’età, la pupa torna a casa!!!! 
        Ora sono cavoli vostri, sembrano dire i sorrisini delle 
          infermiere, ormai vittime del caratterino del principessa (“è 
          una vera agitatrice di piazza, inizia a strillare portandosi dietro 
          tutti gli altri, e ci manda in tilt….si placa solo se mangia…”). E sono 
          davvero cavoli, dolcissimi cavoli nostri….le delinquentella è 
          terribile, immediatamente trova il modo di dormire nel nostro letto 
          anziché nella sua culletta, scandisce il tempo delle poppate, 
          gradisce starsene nuda sul fasciatoio piuttosto che con le tutine che 
          la intruppano… 
          Mangia voracemente, direi ferocemente…la sera ha le sue brave colichette, 
          cerca di starsene in braccio più che può…io e mia moglie 
          abbiamo le occhiaie….ma siamo strafelici quando vediamo che…cresce, 
          cresce alla svelta: 35 giorni dopo aver lasciato l’ospedale, pesa 3,900 
          kg…ha messo su 1,600 dalla dimissione!!! Andiamo due volte la settimana 
          in chirurgia pediatrica a fare rieducazione del colon, in vista dell’intervento 
          di ricanalizzazione previsto per la fine di maggio…insomma, siamo fuori 
          dal tunnel…anche perché la ricerca genetica sulla Fibrosi ha 
          dato i primi esiti…. Negativi!!!
        La nostra piccola principessa da combattimento è 
          proprio una forza!!!!!
        Il 19 giugno, a sei mesi esatti dal primo intervento, 
          Francesca rientra in sala operatoria per uscirne con l’intestino rimesso 
          a posto…addio sacche da ileostomia, si aspetta la prima cacca “vera”, 
          quella che, dopo pochi giorni, troviamo nel pannolino….è come 
          aver trovato un gioiello!!!! Altri 14 giorni d’ospedale e poi, finalmente, 
          a casa!!!!A Luglio Francesca fa conoscenza col MARE…e le piace da pazzi!!! 
          A settembre, a sei mesi d’età corretta, è alta 66 cm e 
          pesa 7.400 kg…a sette mesi è 7.900 kg per 68 cm….. praticamente 
          è già nelle curve di crescita di un bimbo di dieci mesi 
          “normale”…..e non è propriamente una mangiona! Cerca di comunicare 
          a voce, ed è sempre allegra…al punto che i neonatologi che la 
          vedono per il Follow-up sono colpiti dalla sua serenità. 
        L’ultima ombra si è dissolta alle 11.00 del 
          18 ottobre 2006….il referto del Test del sudore è negativo, inequivocabilmente 
          negativo: Francesca non ha la fibrosi cistica….finalmente sono sereni 
          anche mamma e papà. 
        pubblicato 
          il 10 gennaio 2007