Ciao a tutti mi chiamo Stefania Fanizza, ho 29 anni
e da tempo leggo il vostro forum.
Anche io come voi ho vissuto l'esperienza di partorire il mio magnifico
angioletto di nome Giorgia. Giorgia è nata il 7/06/2006 a 29
settimane di gestazione, pesava 1,180 e con il calo arrivo' a 990 gr.
Vorrei raccontarvi la mia storia dall'inizio.
Io e mio marito dopo tre anni di matrimonio decidemmo di avere un figlio,
il Signore ci fece un miracolo e dopo un mese usci incinta. La mia gravidanza
è stata splendida, mai un dolore, mai una nausea, mai un calo
di pressione stavo benissimo. Purtroppo al 5 mese della mia gravidanza
mio marito si ammala, improvvisamente dalla sera alla mattina ebbe una
encefalopatia (una malattia che provoca lesioni celebrali e tutto cio'
che ne consegue), durante la sua degenza in ospedale feci la morfologica
era una bella femminuccia tra la gioia e la sofferenza. Mio marito ebbe
un miracolo, guari' dopo 20 giorni e tornammo finalmente a casa. La
pancia si faceva sempre piu' grossa e noi ci godevamo quei momenti meravigliosi,
fino a che arrivo' il 7/06 alle 8 del mattino come di consueto andai
in bagno e mi accorsi che avevo delle perdite ematiche. Da quel momento
non ho capito piu' nulla... passai dall'ospedale dove faceva servizio
il mio ginecologo a un ospedale dove c'era il reparto prenatale... la
bambina doveva nascere subito. Non so spiegare le sensazioni di quel
giorno: ero come pietrificata non riuscivo ne' a parlare e ne' a piangere,
volevo rimanere piu' calma possibile per non danneggiare ancora di piu'
la situazione anche se la paura era cio' che mi avvolgeva di piu'. Alle
11:07 è nata Giorgia, mio marito la vide per primo mi disse che
era molto piccola ma non riuscivo ad avere la giusta realtà per
capire di quanto veramente fosse piccola. Il giorno dopo con tutte le
mie forze mi alzai dal letto perche' volevo assolutamente vedere il
mio angioletto, appena la vidi era cosi' piccola e piena di tubi che
non si vedeva neanche il viso... era cosi' esile sembrava un uccellino.
Le mie sensazioni? Ovviamente scoppiai a piangere, ma provavo delle
sensazioni contrastanti ero molto arrabbiata e ovviamente mi chiedevo:"perche'
proprio a me?", avevo paura per lei e per la sua vita e mi sentivo
impotente verso mia figlia.
Ovviamente tutto cio' contornato da quegli orribili suoni che emettono
quei macchinari a cui era attaccata costantemente Giorgia era un suono
martellante. Giorgia è stata intubata per 2 settimane a giorni
alterni... tutta la sofferenza che provavamo ogni volta che arrivavamo
davanti la sua culletta e la trovavamo nuovamente intubata (dopo che
il giorno prima l'avevano stubata perche' riusciva a respirare da sola)
era un vero e proprio calvario.
Quando sono uscita dall'ospedale per me è stato un trauma, è
come se stessi lasciando la mia anima e la carne li' da sola. I giorni
che seguirono furono stabili, ovviamente i medici (fantistici) ci furono
di grande aiuto e dovettero anche dirci tutti i rischi a cui andava
incontro Giorgia.
Dopo 2 settimane di criticità Giorgia era fuori pericolo, ogni
mattina che andavamo ricordo che dopo averla accarezzata la prima cosa
che facevo era vedere di quanto fosse cresciuta, ovviamente c'erano
dei giorni in cui prendeva 60-70 gr altri in cui non prendeva niente.
Quando io e mio marito arrivavamo davanti la sua incubatrice rimanevamo
in contemplazione per circa mezz'ora, ce la guardavamo in tutte le sue
parti. Dopo un mese di terapia intensiva una mattina arrivammo e non
c'era nella sua incubatrice, l'avevano trasferita nella camera accanto
e quindi non era piu' in terapia intensiva:IL CUORE MI ESPLOSE PER LA
FELICITA', quel giorno mi fecero cambiare anche il pannetto e mi fecero
dare il biberon! In quell'ospedale non praticano la marsupioterapia
e quindi non potevo prenderla in braccio... non potete immaginare quanto
abbiamo desiderato di stringerla io e mio marito. Quel giorno arrivo'
all'improvviso (proprio come è nata lei) ci dissero che si trovava
nella culletta termica e che potevo prenderla in braccio. Quando la
presi bhe' un brivido mi attraverso' lungo tutto il corpo e solo un
genitore puo' capire cosa si prova. Giorgia usci' dall'ospedale il 31/7/2006
dopo 54 giorni di ospedale, senza aver subito alcun danno fisico. La
mia bimba è sana come un pesce, i medici dicono che è
una ciambella riuscita con il buco. Per me e mio marito è un
miracolo, è il miracolo della nostra vita.
Adesso va benissimo, ha 20 mesi e li dimostra tutti. Certo all'inizio
tutti mi chiedevano: quanti giorni ha la bambina signora? E io fiera
rispondevo ha due mesi! adesso vorrei farla rivedere a quelle persone.
Ancora adesso ho gli incubi di notte... mi capita spesso di ripensare
a quei giorni a quei rumori a quei profumi, a volte piango ma poi la
guardo e la tristezza mi passa. E' un'esperienza che ti segna l'anima
profondamente, non puoi dimenticarla. Vorrei dire a tutti i genitori
che hanno avuto la mia stessa esperienza o che purtroppo si troveranno
ad affrontarla: abbiate tanta forza e tanto coraggio, dovete prendere
esempio dai vostri piccoli perche' loro ce la metteranno tutta pur di
vivere. Non arrendetevi se il vostro piccolo in due giorni non è
cresciuto neanche di un grammo... ci saranno giorni in cui crescerà
anche 100 gr. Pensate che non è stata una punizione ma è
stato un dono, un dono prezioso che vi accompagnerà tutta la
vita. Questo è dedicato alla mia piccola Giorgia, il mio angelo
custode che mi allieta ogni giornata e che mi ha insegnato a lottare
nella vita proprio come ha fatto lei. Un grazie particolare a mio marito...
senza di lui non avrei avuto tutta la forza e il coraggio che ho avuto.
Un grazie immenso è rivolto al reparto di Terapia intensiva Neonatale
dell'Ospedale SS.Annunziata di Taranto, il famoso 6° piano, li'
lavorano medici e infermiere fantastiche, dolci e comprensive, la salvezza
della mia piccola è merito anche loro.