La nostra storia comincia il 30 ottobre 2001 quando,
inaspettatamente, mia figlia Linda nasce alle 11.57 con taglio cesareo.
Ero arrivata a 34+4 settimane di gestazione. L'ultima settimana l'avevo
trascorsa in ospedale per una improvvisa forma di gestosi, dopo una
gravidanza assolutamente perfetta: mai una nausea, mai un malessere,
solo qualche contrazione di troppo ma comunque senza conseguenze. Il
21 ottobre vado in pizzeria con gli amici per festeggiare il mio compleanno
e sto benissimo. La notte successiva comincio ad avvertire le solite
contrazioni, ma stavolta sono più ravvicinate e soprattutto RITMICHE...ogni
3 minuti!! aspetto qualche ora e poi vado in ospedale. Mi ricoverano
per minaccia di parto prematuro, sono a 33 settimane.
In serata mi misurano la pressione e....SORPRESA! era a 110/170!! ma
se 2 giorni prima l'avevo misurata in farmacia ed era bassissima....Corrono
tutti, un medico vuol farmi un cesareo immediatamente, io non voglio,
è così presto, lui mi dice allora di firmare che rifiuto
le cure, io sono confusa....finchè provvidenzialmente arriva
un altro medico che dice di provare a darmi una pastiglia di antipertensivo
sublinguale e vedere come va....la pressione dopo un pò si abbassa,
mi lasciano sola, è notte fonda...
Per farla breve, resisto una settimana attaccata alla flebo per fermare
le contrazioni e con le pastiglie per la pressione e il cortisone per
la maturazione dei polmoni della bimba.
Alla fine alla 34+4 decidono per il cesareo "tanto la bambina è
grossa".
Ma nessuno sa dirmi come stanno i suoi polmoni, nessuno sa se avrà
complicazioni e nell'ospedale non c'è un reparto di terapia intensiva
neonatale....
Linda nasce e subito piange, sembra un gattino, io
chiedo "ma è mia figlia che piange?" e le infermiere"
e chi vuole che sia signora?" :-)
La portano di corsa via, stanno via per un tempo interminabile in cui
continuo a sentirla piangere....poi la riportano, avvolta in un telo
verde. Io sono molto miope e vedo solo un faccino tondo e un braccino
spuntare dal telo per un attimo. L'infermiera non si avvicina, sta un
attimo sulla porta e poi la riporta via.
Non la rivedrò per 2 giorni.
Lei è in patologia neonatale, io sono a letto con dolori tremendi
post-cesareo.
Quando finalmente riesco ad alzarmi corro (con la sedia a rotelle) da
lei.....la vedo.....E NON LA RICONOSCO.
Questa è la mia prima sensazione.
guardo quello scricciolo piccolo ma cicciotto (era 2,560kg per 45 cm)
nell'incubatrice e mi sembra un'estranea.
E' questa mia figlia?
Quella che mi scalciava in pancia?
Non ci credo.
Tutti l'hanno toccata prima di me, tutti l'hanno vista prima di me.
Provo solo tristezza e rabbia. Dovevo essere io a prenderla in braccio
per prima....e invece sono l'ultima!
E non posso neanche prenderla, posso solo accarezzarla con un dito dallo
sportello dell'incubatrice.
Lei sta bene, solo ossigeno il primo giorno e una crisi dovuta a un
blocco intestinale la prima notte, poi è stata bene.
Mangiava e dormiva.
E' stata ricoverata 12gg, io sono stata dimessa dopo 5.
Tornare a casa senza di lei è stato doloroso. Doverla lasciare
lì....di nuovo con mani estranee a manipolarla.
Ora che ho un altro figlio nato a termine, col quale
c'è stato un contatto subito dopo la nascita, subito attaccato
al seno, cullina in camera accando al mio letto ecc.ecc., ora che ho
provato quanto sia importante il primo contatto mamma-figlio, mi rendo
conto di quanto ci è stato rubato.
Linda non stava così male, respirava da sola, era vitale...perchè
non me l'hanno fatta toccare, perchè l'hanno portata subito via,
perchè non ho potuto fare la marsupio-terapia?
Ora so che le cose sono cambiate, ma 8 anni fa, in quell'ospedale di
provincia, è andata così. E ancora talvolta ci penso e
ci sto male.
Perchè, mentre per il secondogenito ho sentito un amore viscerale
e travolgente non appena l'ho guardato negli occhi e l'ho annusato,
per lei non è stato così. Non ho riconosciuto il suo odore,
non ho potuto guardare i suoi occhi (erano chiusi e abbagliati dalla
luce dell'incubatrice)....ci sono voluti giorni e settimane perchè
la sentissi finalmente MIA.
Questa è la mia storia. Mamme, impuntatevi,
non fatevi allontanare mai dai vostri figli e soprattutto insistete
per la marsupio-terapia!
pubblicato
il 22 novembre 2009