La mia bambina è nata il 07.10.2002 quando
invece il suo arrivo era previsto per il 25.12.2002.
Tutto sembrava procedere per il meglio, le prime ecografie della piccola
non segnalavano niente di anomalo ma io, in cuor mio, non so per quale
strana ragione, non mi sentivo tranquilla, avevo uno strano presentimento.
Tra una cosa e l'altra si arriva a luglio 2002 parto per le vacanze
in montagna ma torno per fare l'ecografia morfologica. Questa eco
solitamente viene fatta alla 22° sett. ma nel mio caso viene anticipata
alla 20° sett. per via della prossima partenza per le ferie estive
del mio ginecologo curante. Tutto sembra andare bene ma, nonostante
qs., il ginecologo per scrupolo (e per fortuna devo dire) mi fissa
un appuntamento per l'inizio di settembre per un'altra eco, al fine
di confermare il buon esito della situazione.
Per quanto mi riguarda io continuo a stare bene (anche se la pancia
cresce poco) ma evidentemente in quel lasso di tempo, ovvero: tra
la metà di luglio e la fine di agosto succede l'inspiegabile.
Quando arrivo in clinica per il controllo prefissato, il ginecologo
sostiene che la bambina è piccola per l'età gestazionale
e mi suggerisce controlli più approfonditi.
Subito in preda al panico telefono a mia cognata (anch'essa ginecologa)
che mi fissa per l'indomani un appuntamento presso la ginecologia
dell'Ospedale S.Gerardo di Monza.
L'unico mio segnale di malessere era un forte e persistente mal di
testa che mi perseguitava da qualche tempo.
Avevo tanta paura di perdere la bambina.
Al S.Gerardo confermano l'iposviluppo della piccola e mi ricoverano.
Dopo 3 gg. di esami, controlli ecc. non riscontrano niente di anomalo
e non danno peso a questi miei mal di testa. Anche loro non capivano:
i valori pressori erano nella norma, niente gonfiori ne proteine nelle
urine.
Vengo dimessa con la seguente cura, a titolo cautelativo, da fare
a domicilio: riposo, aspirinetta, clexane e controlli ecografici ogni
settimana in ospedale.
Dopo
due settimane a uno di questi controlli, cominciano a manifestarsi
i segnali di quella che sarà la mia malattia, ovvero: la pre-eclampsia.
Questa brutta malattia mi ha colpita in maniera subdola, prima facendo
rallentare e quasi cessare la crescita della bambina e poi manifestandosi
con le sue caratteristiche (pressione altissima, proteine nelle urine,
edemi ed infine emoraggie localizzate).
Vengo nuovamente ricoverata in ospedale, questa volta d'urgenza, e
non vengo più dimessa fino alla nascita di Giorgia.
La mia resistenza fisica è durata 2 settimane, durante le quali
sono stata molto male. Mi hanno torturata con flebo, medicine di ogni
tipo, analisi del sangue ogni 3 ore, dosi massicce di magnesio, mi
hanno dato i farmaci per la maturazione polmonare della piccola. Nonostante
tutto questo la malattia progrediva e nonostante la mia bambina era
molto piccola sentivo che non c'era molto più tempo.
Gli ultimi giorni prima della sua nascita sono stati per me distruttivi,
ero ormai ridotta a uno straccio e continuavano ad esserci forti emorragie
dalla bocca.
La mattina del 7 ottobre si decide per il cesario, non si poteva più
aspettare.
Un altro problema per i medici era la scelta dell'anestesia in quanto
la totale con intubazione era pericoosa per via delle mie emorragie
e la spinale poteva rischiare di paralizzarmi le gambe in quanto controindicata
ai farmaci anticoagulanti da me assunti. Alla fine decidono per la
spinale e, grazie al cielo, tutto va bene.
Giorgia nasce alle 10.55 del 7 ottobre alla 28°sett. + 5 gg. al
misero peso di 650 gr. poi ridotti a 520 dopo il calo fisiologico.
La mia piccola alla nascita ha avuto un punteggio di apgar alto: 7
dopo il 1' e 9 dopo il 5'.
In seguito ha presentato distress respiratorio e per il peggiorare
della situazione è stata trattata con surfattante naturale
per via endotracheale, subito dopo è subentrato un pneumotorace
sx che ha richiesto drenaggio pleurico dopo intubazione. E' rimasta
intubata 2 gg. e poi in ossigenoterapia fino alla 34° sett. Ha
sofferto di anemia precoce e tardiva del prematuro e così ha
subito 6 trasfusioni di globuli rossi.
Queste sono state le cose più gravi con cui ha dovuto scontrarsi
giorgia. E' sempre stata una bambina coraggiosa e vivace e ha sempre
ben risposto ai trattamenti farmacologici. La sua permanenza in TIN
è stata lunga per via del suo basso peso. E' rimasta in ospedale
per 3 mesi.
E' stata nutrita con la parenterale per 8 gg. e poi con il mio latte
che, con grossi sacrifici, le ho somministrato fino quasi a un anno
di età.
Giorgia è stata dimessa il 3 gennaio 2003 a 2190 gr.
Arrivati a casa hanno cominciato i primi grossi problemi. per diversi
mesi alimentarla è stata un incubo; impiegavo un'ora a darle
pochi cc di latte con pianti estenuanti e non finivo una poppata che
dovevo iniziare la successiva (a pensare che in ospedale era velocissima....
cosa sia successo....).
Riconosco che crescere giorgia è stato davvero molto impegnativo,
considerando anche le mie condizioni fisiche precarie, ma ne stiamo
uscendo bene.
Giorgia è una bambina minuta e oggi pesa circa 8 kg. però
è vispa come un grillo e sana come un pesce; gioca, cammina
e fa i suoi discorsi proprio come tutti i bambini.
Sono sicura che quando crescerà si dimostrerà forte
e caparbia come ha sempre fatto per riuscire a sopravvivere.
Noi, tutto sommato, ci sentiamo fortunati perchè ogni volta
che la guardo vedo la mia piccola tigre bella e forte, che nonostante
abbia combattuto tante battaglie è riuscita a vincere la guerra.
Giovanna
pubblicato
l'8 marzo 2004